Descrizione

La Masseria appare per la prima volta in un Inventarium dei beni di Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto, redatto nella prima metà del 1400. In questo documento, la Masseria è indicata tra i beni dell’Abbazia italo-greca di San Vito del Pizzo di Taranto. Nel 1500, la Masseria è stata data in enfiteusi e in seguito venduta al nobile Giovanni Ferrandinò, che ha ampliato la proprietà acquisendo anche le terre demaniali circostanti. Nel 1652, Giovan Vincenzo Ferrandinò ha venduto la Masseria per 2000 ducati al chierico tarantino Andrea D’Afflitto.

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