Rosati conferenza stampa vinitaly

Più che una regione, un continente. La Puglia dei vini rosati torna come ogni anno a far bella mostra di sé con Rosati in Terra di Rosati, il Salone che riunisce al castello di Barletta i produttori del più identitario fra i vini pugliesi. Per raccontarne le tante storie e le tante anime che compongono la produzione regionale di una tipologia di vino che sta riscuotendo il successo che merita sui mercati internazionali, soprattutto fra i più giovani. La presentazione della 26ma edizione si terrà a Vinitaly con una conferenza stampa presso il padiglione della Regione Puglia, martedì 4 aprile alle 14:00, e vedrà la partecipazione di protagonisti e partner della kermesse. Saranno presenti l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, una rappresentanza istituzionale della città di Barletta, il patron Francesco Nacci, presidente dell’associazione “Buona Puglia, gusto da visitare”, i giornalisti Luciano Pignataro de Il Mattino e Massimo Di Cintio, presidente della giuria rosati. E poi ancora il presidente AIS Puglia Giacomo D’Ambruoso, il presidente del Movimento Turismo del Vino Puglia Massimiliano Apollonio, la delegata pugliese dell’Associazione Donne del Vino Renata Garofano e Michele Peragine, presidente dei giornalisti agroalimentari. Il coordinamento degli interventi è affidato a Mariachiara Minoia, consulente marketing e comunicazione enogastronomica.  

Un parterre di alto profilo che testimonia l’impegno comune di istituzioni, aziende e operatori del settore nella valorizzazione di una tipologia di vino, il rosato, in cui la Puglia è da sempre protagonista a livello mondiale. Uno strumento non solo di convivialità e di valorizzazione della cucina regionale, ma anche di racconto di un patrimonio di biodiversità che parla di territori diversi, vitigni diversi, interpretazioni enologiche diverse, tutti insieme a costituire l’ecosistema del vino rosato pugliese. Assieme alle sue meravigliose coste, che però da sole non bastano, la Puglia continua ad attrarre viaggiatori per il suo vino e la sua cucina, che la raccontano tutta intera, come unantologia, dal Gargano al Salento. È per questo motivo che Buona Puglia ha suddiviso in sei capitoli il racconto dei territori di quelle che un tempo erano Le Puglie: Gargano e Daunia (FG), Murgia (BA), Terre di Federico (BAT), Valle dItria (BR), Terre del Primitivo (TA) e Salento (LE). Lo stesso motivo per il quale quest’anno, per la prima volta, Rosati in Terra di Rosati diventa itinerante, con tappe nei più importanti castelli di Puglia. Che simboleggiano la difesa e la valorizzazione della più identitaria fra le produzioni enologiche pugliesi, ma anche il giusto contenitore per raccontare una forma di cultura qual è il vino e con esso la sua apertura al mondo, perché la Puglia sia sempre più terra d’accoglienza e di qualità, com’è da millenni.  

Così come da millenni esiste la frisa, altrettanto indentitario piatto “povero” pugliese estivo, già presente tremila anni fa come pane da viaggio sulle navi fenicie: quando arrivava il momento di mangiarle, i marinai le inzuppavano nell’acqua di mare e le condivano con olio d’oliva. L’antenato dello street food del Mediterraneo sarà protagonista di un contest: attraverso lo “Sponza Frisa” giornalisti e operatori ne scopriranno la sua storia che da sempre accompagna contadini e marinai, e oggi anche turisti gourmand, insieme al vino perfetto che l’accompagna, che non può essere che un buon rosato di Puglia. 

Per accreditarsi, giornalisti e operatori del settore possono inviare email a info@buonapuglia.it